Autrice: Marina Achmedova
Un recentissimo romanzo che affronta con piglio giornalistico e insieme grande personalità stilistica un argomento scomodo e scottante di grande attualità: la diffusione in tutta la Russia del “krokodil”, o desomorfina: micidiale droga iniettabile a base di codeina e altri farmaci da banco che, nel giro di poche settimane di utilizzo, si “mangia” letteralmente pelle e carne umana, decomponendo il corpo con ulcerazioni dall’esito letale.
Marina Achmedova approda alla forma narrativa dopo che un suo coraggioso articolo sull’argomento ha scatenato nei suoi confronti un immediato vortice di censura e persecuzione legale. Solo la diffusione di questo romanzo potrà denunciare al mondo intero l’impressionante scenario di crisi umana ed economica, mancanza di ideali e obiettivi che caratterizza, oltre alla Russia di Putin, gran parte del mondo occidentale odierno. Un’esigenza di raccontare che nasce dall’esperienza “sul campo”, nei nuclei urbani di Ekaterinburg che sono stati i “focolai” di irradiamento di questa nuova droga alla portata economica di tutti, e di cui si sono già registrati numerosi casi di addiction anche in Europa.
Come in una sceneggiatura, nel romanzo viviamo la quotidianità di una piccola comunità legata all’utilizzo e alla preparazione del composto: più volte al giorno l’ossessionante rito e i suoi officianti, le responsabilità e i sospetti reciproci, in un alternarsi di effetti immediati e collaterali, fasi di sballo e di astinenza, lucidità e annebbiamento, desolanti motivazioni e profonde implicazioni. Seguendo i destini di due sorelle che si fanno archetipo di una femminilità odierna negata nella sua più arcaica essenza procreatrice… e che non smettono mai di interrogarsi sul “perché il serpente andò da Eva”.
Dall’abile penna della più audace giornalista russa,
il primo romanzo-verità sulla micidiale “droga che ti mangia”.
Un agghiacciante racconto di addiction e vite disperate
in cui il reale, spietato protagonista è il krokodil stesso,
più tentatore e micidiale del serpente biblico.
Uno stile narrativo di grande personalità,
che ricorda un incalzante montaggio cinematografico.
Autore
Marina Achmedova, giovane e intraprendente scrittrice e giornalista moscovita, è specializzata in tematiche sociali, culturali e politiche legate alla difesa dei diritti civili. In particolare, si è occupata di Caucaso, questione cecena, persecuzioni di genere, Pussy Riots e prostituzione, con articoli molto letterari che compaiono spesso sulle pagine di Internazionale. Attualmente è impegnata sul campo di guerra in Ucraina orientale. È autrice di vari romanzi di successo pubblicati con il gruppo editoriale AST, con cui si è aggiudicata la nomination fra i finalisti dei prestigiosi premi letterari NOS (2011), Russian Booker Award (2012) e Special Award of Royal Netherlands Embassy in Moscow (III International Festival of Journalism, 2011).
Recensioni
“Krokodil è un romanzo incredibile, terrificante, necessario
ai giovani poco informati come ammonimento e come antidoto…
Marina sa immergersi a capofitto in questa realtà isolata,
che esiste accanto a noi e di cui continuiamo a non accorgerci.”
– Ljudmila Ulickaja
“Negli ultimi dieci anni della letteratura russa e occidentale non è mai
comparso un romanzo sulla tossicodipendenza tanto fuori dai canoni...
come superare il terrore del Trainspotting di Irvine Welsh?
La scrittrice e giornalista Marina Achmedova è riuscita a comporre
un romanzo ultrarealistico seppur letterario, liricamente sconvolgente seppur di denuncia.”
– Lev Danilkin, Afiša