La fabbrica delle vespe, recensione su Repubblica

La fabbrica delle vespe, recensione su Repubblica

Recensione apparsa su Repubblica il 27 Maggio 2012

Un adolescente terribile in guerra sull’isola

di Dario Pappalardo

Nell’albero genealogico della letteratura, l’adolescente Frank, protagonista di questo romanzo, potrebbe essere il fratello maggiore dei ragazzini del Signore delle mosche (1954). O un cugino dell’Alex di Arancia meccanica (1962).
Titoli che precedono di molto questo dello scozzese Iain Banks, pubblicato in Gran Bretagna nel 1984 (ora lo ripropone l’etichetta Meridiano Zero, rilevata da Odoya), ma che fanno capire più o meno dove ci troviamo. Violenza e crudeltà, insomma, abitano queste pagine adatte a lettori dallo stomaco forte.
Perché quella di Frank è una formazione nerissima. Assassino bambino, si aggira su un isolotto, combattendo la sua personale guerra contro il mondo.
La madre è sparita. Con il padre condivide cene tristissime a base di zuppa e silenzi. Il fratellastro Eric, fuggito dalla casa di cura, diventa l’assenza più presente di tutta la storia.
Ma con qualcosa che non torna. Ci sono ancora stanze da aprire nella cadente abitazione dei Culdhame, in stato di perenne riverniciatura. Chi resiste arriva alla fine costretto a rivedere quanto ha letto. E a volerne sapere di più su un autore irregolare come Banks (vedi l’ottima postfazione di Alessandra di Luzio).


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Pubblicato: 07.02.2013
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